Cerere: un fossile spaziale senza più segreti. Il pianeta Cerere, oltre ad essere un autentico fossile del Sistema Solare, ha finalmente svelato il mistero delle sue 130 macchie luminose. Tutto ciò è quanto emerge da due ricerche pubblicate sulla rivista Nature e coordinate dall’italiana Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e Andreas Nathues, dell’Istituto Max Planck per lo studio del Sistema Solare.
Quello che in particolare emerge dalle ricerche è che il piccolo pianeta Cerere sembra avere una composizione a metà strada fra una cometa e un asteroide ed è arrivato nella fascia di asteroidi fra Marte e Giove solo dopo un lungo viaggio. Proprio come le comete, dunque, si attiva quando è illuminato dal Sole. In particolare, il pianeta nano sarebbe nato nella stessa ‘culla’ delle comete, ai confini del Sistema Solare.
A confermare queste sue origini antichissime sono le tracce di argilla contenenti ammoniaca individuate dai ricercatori dell‘Inaf: Cerere ”può essere almeno in parte costituto da materiale che si è condensato a basse temperature, tipiche delle zone più esterne del Sistema Solare” ha osservato Maria Cristina De Sanctis (responsabile scientifico dello strumento Vir). Secondo la ricercatrice la scoperta ”potrebbe confermare alcune teorie sulla migrazione dei pianeti nelle fasi primordiali del Sistema Solare”.
Lo studio tedesco ha invece finalmente svelato il mistero delle sue 130 macchie luminose che costellano la superficie di Cerere. Esse sono così brillanti perché fatte di sale: sono crateri da impatto composti soprattutto da solfato di magnesio e brillanti come un oceano ghiacciato. Inoltre nel cratere Occator, quando arriva la luce del Sole, l’evaporazione del ghiaccio d’acqua genera una foschia di polveri e vapore. Un’attività che sembra molto simile a quella di una cometa quando passa vicino al Sole.
Entrambe queste straordinarie ricerche si sono basate sui dati inviati dalla sonda Dawn della Nasa, raccolti in particolare dallo spettrometro italiano Vir (Visual and Infrared Spectrometer), realizzato da Agenzia spaziale italiana (Asi) e Inaf.