Arriverà a febbraio nelle sale Tiramisù, esordio alla regia per Fabio De Luigi. Dopo averlo apprezzato come attore, Fabio si avventura in questa nuova esperienza, una commedia brillante che vede protagonisti l’esordiente Angelo Duro, Vittoria Puccini, Alberto Farina e Giulia Bevilacqua. Nascerà una nuova coppia al cinema tra Fabio De Luigi e la iena Angelo Duro? Nel frattempo abbiamo incontrato Fabio De Luigi a Sorrento durante la 38ª edizione delle Giornate Professionale di Cinema.
“Tiramisù” segna il tuo esordio alla regia. Come mai ti sei lanciato in questa nuova esperienza?
«Volevo provare a sbagliare da solo, ed è quello che mi ha mosso artisticamente. No, scherzo, era una cosa che era un po’ nell’aria, me l’avevano chiesto diverse volte i produttori, anche perché mi ero avvicinato come autore, insieme ad Alessandro Genovesi con altre pellicole, come La peggior settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vita. Gennaro Nunziante, (sceneggiatore e regista di Zalone), un mio caro amico, oltre a essere una persona che stimo molto artisticamente, mi ha proposto questa storia piena di ritmo e idee brillanti, e mi sembrava il vestito giusto per me.»
Cercavi quindi una storia da raccontare…
«In effetti, non avendo io una storia da raccontare nel cassetto, cercavo una cosa che potesse permettermi di misurarmi con questo genere che poi conosco meglio, la commedia, e di riuscire a fare un film brillante, il più possibile divertente, che mi mettesse nelle condizioni migliori per dirigere anche gli altri.»
Come vi siete conosciuti tu e Angelo Duro? Com’è nata questa nuova coppia al cinema?
«È stata un’idea venuta a me e a Gennaro Nunziante, è un ragazzo che ci piace e ci sembrava uno molto interessante, anche se non aveva mai fatto niente al cinema. Ha molto entusiasmo e porta molta freschezza, ma lo stesso vale anche per Alberto Farina, che ha un’altra parte importante nel film. Ci siamo messi in gioco, abbiamo cercato di puntare sull’entusiasmo e sulla freschezza, ma ci è anche un po’ scoppiata in mano. Poi con Angelo abbiamo fatto anche delle piccole clip, che sono finite sul web e hanno avuto un grandissimo riscontro. Siamo stati anche premiati come video più visti in Italia di quest’anno, per cui abbiamo visto che c’era interesse verso la coppia. Speriamo che il film piaccia.»
Il film lo hai visto o stai ancora in fase di montaggio?
«Sto ancora al montaggio, io sono pignolo e, perdona il francesismo, un grande “caca cazzo”, per cui non sono mai contento. I produttori lo hanno visto e sono molto contenti, per cui se sono contenti loro, sono contento anch’io.»
Hai detto che sei un rompiscatole, ma come hai trattato gli attori?
«Credo molto bene, anzi, questo me lo dico da solo. Bisognerebbe chiedere a loro, però li ho trattati bene. Facendo lo stesso mestiere mi è risultato più facile. Credo che tutti gli attori hanno bisogno di essere diretti sempre, anche se sono bravissimi, perché aiuta se hai qualcuno che ti dà una direzione, e in quello sono stato bravo.»
Esce a febbraio, ma non per San Valentino, quindi, non c’è una storia d’amore?
«Ha anche una linea sentimentale, il finale credo sia molto romantico, però è molto più comico e brillante che romantico.»
Penserai di scrivere qualcosa prossimamente
«Adesso vediamo cosa succede con il film…»
Ma la tua esperienza è stata positiva?
«Positiva, per quanto mi riguarda, molto faticoso, molto affascinante, bella esperienza, una cosa che veramente ti travolge e ti avvolge.»
Molto più della recitazione?
«Ma sì, perché poi sei responsabile di tutto, devi avere tutto abbastanza sotto controllo, devi prendere delle decisioni, avere delle idee chiare, insomma, c’è veramente un mare di cose che riguardano il ruolo del regista. Nel mio caso oltre alla regia interpreto anche il ruolo da protagonista, quindi è stata la grande fatica.
Il titolo è un po’ particolare, Tiramisù, è un dolce o cosa?
«È un auspicio. È un dolce ma è anche un modo per raccontare la storia di questo piccolo ometto, senza qualità che fa fortuna grazie a una casualità, attraverso un dolce meraviglioso preparato dalla moglie, e comincia una crescita professionale inaspettata, che lo porta economicamente, talmente in alto, che perde completamente la testa. Viene supportato e tirato su dalla moglie, fino a quando la stessa non capisce di aver creato un mostro, e fa qualcosa di clamoroso per farlo tornare quello che era prima.»
Tanto cinema, ma la televisione?
«In televisione, al momento, non ho nulla in programma. Per certi versi, ogni tanto, mi viene voglia di provare a fare ancora qualcosa di puramente comico, qualche personaggio, vedremo.»
A teatro, invece?
«Al momento no, però è una delle cose che voglio tornare a fare, perché ne ho fatto tanto all’inizio della mia carriera. Ho fatto quindici anni di teatro prima di cominciare a fare televisione e cinema, mi manca e non so quando, ma spero presto di ritornare sul palco.»