Barbara Pozzo, nota terapista della riabilitazione specializzata in medicina manuale, pubblica il suo secondo libro “Sei a casa – 24 meditazioni sul corpo” (Bur).
Il volume arriva a distanza di un anno dopo l’esordio “La vita che sei – 24 meditazioni sulla gioia” (Bur Rizzoli 2014), che ha venduto oltre 15.000 copie.
Impegnata da quasi trent’anni nello studio delle correlazioni tra corpo e anima, Barbara Pozzo, ha voluto riportare parte dell’esperienze raccolte in questo lungo periodo, in due libri, ultimo “Sei a casa – 24 meditazioni sul corpo”, un completamento del primo che invita alla riflessione su quanto il corpo può essere un prezioso strumento per conoscere se stessi.
Nel 2011 ha fondato Somebliss, un blog dal quale intrattiene con i suoi lettori un dialogo quotidiano sui temi del benessere fisico e mentale e del raggiungimento dell’armonia interiore. Abbiamo intervistato Barbara Pozzo sulla sua ultima esperienza editoriale.
Altre 24 sono meditazioni per questo tuo nuovo libro, che invitano alla riflessione su quanto il corpo può essere un prezioso strumento per conoscere se stessi…
«Questo secondo libro vuole essere un po’ il completamento del primo, in quanto, parlando di anima e corpo, mi piaceva proprio riuscire ad approfondire anche la tematica del corpo che nel primo era stata semplicemente accennata. Ci tengo molto a parlare del corpo perché ha un’importanza fondamentale nel percorso di lavoro su noi stessi, in quanto ha la facoltà di non mentire mai. Se la mente ci può confondere, le emozioni possono sportarci un po’ dal nostro centro, possono portarci fuori da noi, il corpo, resta molto fedele a noi, rispetto a quello che sentiamo, quindi è uno strumento preziosissimo e ci fa da guida quando spesso ci sentiamo confusi e facciamo fatica a ritornare in noi. Il nostro corpo è uno strumento costantemente a nostra disposizione e molto spesso ce lo dimentichiamo. In questo libro mi premeva ricordare questa cosa e dare degli spunti di riflessione, che sono quelli che chiamo meditazioni.»
Le parole che continuamente ripeti nel tuo libro sono “Universo” e “Amore”, come nel precedente lavoro, ma anche “Corpo”, “Mente”, “Cuore”. Ci puoi spiegare il giusto significato o l’importanza che attribuisci a queste parole?
«Ci sono parole ricorrenti e sono quelle che ho ritrovato proprio nel corso della mia esperienza professionale e personale. Queste parole sono come dei sassolini che ho raccolto lungo il percorso, sono dei passaggi fondamentali, che ci compongono nel profondo. La parola “Universo” la utilizzo proprio perché volevo evitare di etichettare la nostra spiritualità, la nostra appartenenza a un credo religioso, a un credo politico, a una visione filosofica. Non mi interessa e non faccio differenze tra tutti quelli che possono essere punti di vista o visioni personali, ma c’è qualcosa che ci appartiene e che ci connette tutti quanti, per questo uso il termine “Universo”. Apparteniamo tutti ad un’energia che io definisco “Universo”, perché in qualche modo bisognava dare una definizione, poi, ciascuno di noi ci dà un significato che più gli corrisponde, che sente più suo. Tutte le parole che utilizzo nel libro sono quelle che ci compongono nel profondo e così la parola “Cuore” e così la parola “Amore”. Anche queste sono parole molto usate, anche se nel linguaggio comune vengono impoverite del loro significato vero, quasi come se fosse una sorta di debolezza.»
In che modo ci si può avvicinare a questo libro?
«Il modo migliore secondo me non c’è. Il mio suggerimento è di avvicinarsi in modo curioso. Vedere, come suggerivo anche nel primo, che cosa c’è che può servirci nel momento in cui lo leggiamo. Se c’è qualcosa che trattiene il lettore, vuol dire che è pronto per leggere tutto il libro. Se invece questo libro scivola via è perché non ne abbiamo bisogno, perché non è il momento, perché non siamo pronti. Quindi, se non c’è niente, bisogna lasciarlo lì dov’è e riprenderlo in un altro momento.»
Quale tra le 24 meditazioni ha una priorità assoluta su tutte?
«Tra questi 24 punti di riflessione, il primo passaggio saliente è quello del ricordarsi di quanto abbiamo già a disposizione per stare meglio. Questa è la cosa fondamentale di cui molto spesso ci dimentichiamo. Il passaggio importante su cui insisto, in particolar modo quando siamo a pezzi, quando siamo confusi, quando siamo stanchi, quando ci sembra di non riuscire più a venire a capo della nostra stessa vita o quando semplicemente stiamo male solo fisicamente, è proprio di ricordarsi di analizzare noi stessi prima di cercare disperatamente all’esterno una soluzione. È fondamentale ricordarci quanto possiamo fare da soli. Sembra difficile, ma a volte è molto più facile riprendere contatti con noi stessi, avvalendoci delle risorse e delle energie che sono dento di noi, ma che spesso dimentichiamo, piuttosto che rivolgerci all’esterno. Questa meditazione è il filo conduttore che collega le atre, senza di questa, le altre hanno poco senso.»
“Sei a casa – 24 meditazioni sul corpo” nasce dal successo del libro di esordio “La vita che sei – 24 meditazioni sulla gioia”, che ha venduto oltre 15mila copie. Ti aspettavi questo risultato?
«Sinceramente non me lo aspettavo. Non sapevo neanche che cosa aspettarmi. Chiaramente per me era il primo libro, con tematiche per me così profonde che non avevo veramente idea di come sarebbero potute essere accolte. È stata una sorpresa molto piacevole.»
Qual è stato l’apprezzamento che ha colpito maggiormente la tua attenzione?
«Ho avuto dei riscontri veramente meravigliosi e molto commoventi, forse eccessivi rispetto alle mie aspettative. Ci sono state persone che con le lacrime agli occhi mi hanno detto che il libro aveva cambiato la loro vita. Io non credo di aver cambiato la vita a nessuno, perché il lavoro l’ha fatto su se stesso chi ha letto il libro, però, è successo che le parole sono arrivate dove dovevano arrivare e che hanno fatto da chiave. Non è merito mio, ma è stato bellissimo incontrare anime aperte e pronte ad un cambiamento.»
Dedichi questo libro a Luciano…
«È stato il primo a leggerlo. Il suo commento è stato di grande sostegno e condivisione.»
Cosa ti aspetti da “Sei a casa – 24 meditazioni sul corpo”?
«Mi aspetto che faccia il suo percorso, qualsiasi esso sia.»