Sarà presentato in prima nazionale, al Courmayeur Noir in Festival (in programma fino dall’8 al 13 dicembre), “Il Ponte delle spie”, film diretto da Steven Spielberg.
“Il Ponte delle spie” è nato nel 1991 come un festival unico nel suo genere, un´esperienza originale nel mondo del cinema e della letteratura del giallo e del mistero. S è affermato come un momento magico dell´anno, dove film, libri, televisione e new media vanno di pari passo, il luogo in cui si trascorre una settimana in compagnia dei protagonisti più attesi, nella cornice esclusiva del Monte Bianco all´apertura della stagione dello sci.
Dall´appassionato dei romanzi di Sherlock Holmes al teenager catturato dal fascino della consolle interattiva, dal lettore curioso della cronaca fino allo spettatore cinematografico e televisivo, tutti i tipi di pubblico si ritrovano, almeno una volta, nella passione per il brivido e il mistero.
Personaggi affermati nel campo della scrittura e del cinema in Italia sono ospiti abituali e testimonial del festival, come Dario Argento, Carlo Lucarelli, Gabriele Salvatores. Ma ogni anno, grazie alla straordinaria popolarità del noir, si rinnovano le presenze prestigiose dei protagonisti di cinema e letteratura sia italiani che stranieri a Courmayeur.
Un festival realmente all´avanguardia non è oggi soltanto una vetrina di prodotti di successo, ma un osservatorio di tendenze, un laboratorio di novità, un´occasione di scoperte. Sta qui il segreto della longevità e insieme della vitalità del Courmayeur Noir in Festival. Partecipare significa infatti essere al centro di un fenomeno di costume e di cultura che permette, ogni giorno, di vivere un´esperienza completa nel cuore di ciò che fa tendenza.
La chiusura del festival, prevista per il 13 dicembre, è affidata alla prima nazionale del film “Il Ponte delle spie”, diretto da Steven Spielberg.
Steven Spielberg e Tom Hanks tornano a lavorare insieme in un thriller ispirato a una vicenda realmente accaduta negli anni Sessanta. In Bridge of Spies, James Donovan, un avvocato assicurativo di Brooklyn si trova coinvolto al centro della Guerra Fredda. Prima gli viene assegnata la difesa di Rudolph Abel, una spia sovietica alla quale il governo americano vuole assicurare almeno formalmente un processo equo; poi la CIA gli affida il difficile compito di negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota statunitense catturato dopo l’abbattimento del suo aereo spia U-2 in Russia. Il titolo del film fa riferimento a un ponte che all´epoca univa la zona Est e Ovest di Berlino che fu spesso teatro di scambi di prigionieri tra servizi segreti americani e sovietici.
Il genere Noir sta tornando fortemente alla ribalta ma, essendo un genere di nicchia, può non piacere a tutti. Ovviamente Spielberg ci regala sempre grandi emozioni e grandi interpretazioni di attori, uno su tutti Tom Hanks. La storia è a tratti disordinata, sembra non seguire un filo logico vero e proprio. Atmosfere e scenografie spettacolari, ma il tutto non basta a prtare il voto dell’ opera oltre la sufficienza. Da vedere per gli amanti del genere!
«Oggi leggiamo continuamente di persone che si controllano a vicenda, di pirateria informatica e di spionaggio, ed è esattamente quello che accadeva negli anni Cinquanta e Sessanta durante la Guerra Fredda. Oggi chiunque potrebbe essere una spia. Questo film ha cambiato la mia prospettiva e mi ha dato molta fiducia in persone come James Donovan, che sapeva quale fosse la cosa giusta da fare e che non si lasciava dissuadere dal compierla». Steven Spielberg