Premio alla Carriera a Franco Nero. Si apre con questo riconoscimento la quinta edizione del Social World Film Festival, la Mostra Internazionale del Cinema Sociale in programma fino al 12 luglio a Vico Equense. Dopo Giancarlo Giannini e Mariagrazia Cucinotta, anche Franco Nero ha calcato le scene della kermesse cinematografica, rilasciando la sua firma sul “The Wall of Fame”, monumento al cinema e ritirando anche il “Golden Spike Award”, ricevuto dalle mani del sindaco di Vico Equense, Benedetto Migliaccio.
Attore di respiro nazionale ed internazionale, Franco Nero, con un carriera costellata da successi – grazie alle sue incredibili doti attoriali e alla bellezza che tanto ha conquistato Hollywood e non solo – al Social Film Festival racconta alcuni aneddoti della sua carriera e progetti futuri.
In quale momento della sua carriera ha capito di aver raggiunto l’apice del successo?
«Non l’ho mai capito perché nella vita non bisogna mai pensare di essere arrivati. Lavoro ancora per migliorarmi. Il segreto per chi fa il mio lavoro è di essere umili.»
Cosa si prova ad essere stato l’ispirazione di Quentin Tarantino?
«Un grande orgoglio perché lui è stato un mio fan da quando aveva 14 anni. Tarantino lavorava in un negozio di video e in quel posto cominciò a scoprire i miei film, li ha visti tutti. Quando ci siamo incontrati, sapeva le battute dei miei film e in più la musica. Abbiamo un bel rapporto e mi inorgoglisce la considerazione che lui ha di me.»
Lei ha vissuto l’esperienza anche dietro la macchina da presa, debuttando come regista nel 2005 con il film “Forever Blues”. Ci parli di questa sua prima volta…
«È un film personale, in cui ho fatto il produttore, lo sceneggiatore, l’attore e il regista. È stata un’esperienza un po’ dura perché coprire tutti i ruoli principali non è facile, anche se mi sono molto divertito. Naturalmente questo film in Italia è stato ignorato, in particolar modo dalla Rai, l’ha comprato ma non l’hai mai messo in onda. Dirigere un film non è semplice perché il regista è il capitano della nave, è quello che decide tutto, però deve anche sapere che i migliori registi al mondo sono stati attori come: Charlie Chaplin, Clint Eastwood, Vittorio De Sica, Robert Redford. Anche Kevin Costner, quando ha diretto “Balla coi lupi”, ha fatto un bellissimo film. Noi attori abbiamo un’esperienza talmente grande e a volte sappiamo dirigere gli attori anche meglio dei registi stessi.»
Tantissimi i film cui ha preso parte. Ha dovuto mai rinunciare con rammarico a delle proposte interessanti?
«In passato leggevo dai 400 ai 500 copioni l’anno e in un anno puoi fare da protagonista a tre o quattro film, quindi molte volte ho dovuto rinunciare con rammarico, altre volte senza alcun dispiacere. Ad esempio, mi chiesero di fare “Il giardino dei Finzi-Contini”per la regia di Valerio Zurlini e il cast era Franco Nero, Virna Lisi e Terence Stamp. Il produttore all’ultimo momento, per una questione prettamente economica, decise di cambiare il regista, sostituendo Zurlini con De Sica. Solidale con Zurlini decisi di non partecipare.A volte nella vita si fanno scelte anche solo per principio»
Progetti nell’immediato futuro?
«Ce ne sono tantissimi e tutti all’estero: uno a Cuba, due negli Stati Uniti, uno in Inghilterra e in Irlanda e uno in Romania che dovrebbe girare mio figlio. Io sono del parere che fino a quando non sto davanti a una macchina da presa, nulla è confermato. Puoi anche firmare un contratto, poi all’ultimo momento salta tutto.»
seguito dal riconoscimento del “Golden Spike Award”, ricevuto dalle mani del sindaco di Vico Equense, Benedetto Migliaccio.