Al Teatro Just 99 da venerdì 6 novembre a domenica 8, sarà di scena il libero adattamento di Antonio e Maurizio Casagrande della novella “Caffè notturno” di Luigi Pirandello. In Compagnia con lo stesso Antonio Casagrande, Paola Casagrande, Ania Cecilia, Tiziana De Giacomo, Marianna Liguori e Luca Varone.
“L’opera pirandelliana- scrivono gli autori del testo- si svolge in una piccola stazioncina di provincia in cui un uomo ama passare il suo tempo. Qui avviene un dialogo tra quest’ultimo ed un avventore che , avendo perso il treno resta in attesa di un secondo treno in partenza. Rispettando in pieno il titolo che Pirandello dà a quest’atto unico, e cioè: dialogo metafisico di “L”uomo dal fiore in bocca”, ci siamo chiesti se non fosse interessante provare a metterlo in scena con alcune modifiche drammaturgiche, basandoci su “Il gioco delle parti” dello stesso autore .
La storia si svolge in una piccola stazione ferroviaria. Un treno è appena partito con il compiacimento del capostazione per la sua assoluta puntualità- Arriva un uomo, è vestito di bianco, stile anni 20, ed arriva seguito da una donnina vestita di stracci scuri (la pianista, che appena arrivata in scena si siederà ad un vecchio pianoforte), che scopriremo essere sua moglie . A sostituire il malcapitato avventore, ci saranno tre ragazze che arrivano in scena, precipitosamente, litigando tra loro per aver perso il treno. Sono tre studentesse, rispettivamente di parafarmacia, musica e lingue, e fanno anche le animatrici nei villaggi turistici. Le ragazze, notano e deridono quello strano signore, vestito di bianco, che parla con un linguaggio antiquato, dicendo cose un po’ strane, e quando apprendono che il loro prossimo treno arriverà solo dopo tre ore, improvvisano, nell’attesa, un piccolo musical di alcuni autori italiani. La situazione cambierà, radicalmente, quando l’uomo confiderà loro di essere affetto da un tumore maligno e che gli restano pochi mesi di vita.
“Scopriremo –continuano gli autori- che si tratta di un drammatico dialogo sulla morte, e non già come sembrerebbe, un superficiale dialogo sulla vita e sulla quotidianità. Ci sarà un finale a sorpresa che non sveliamo, ma che racconta dell’incontro tra un teatro di gran qualità, ma ormai morente, con la semplicità e la superficialità dello spettacolo di oggi”.