“Random Access Memories” sarà sicuramente uno dei dischi evento dell’anno, trascinato dal singolo dei record “Get Lucky” con Pharrell Williams alla voce e Nile Rodgers alla chitarra. Ma i Daft Punk hanno trattato il nuovo lavoro come una vera band di ampio respiro. Orchestra sinfonica, synth analogici, citazioni della dance anni 70 sono tutti conditi da una salsa amarcord che rende difficile etichettare la lunga opera (un’ora e un quarto di musica). E forse anche questo è il bello di un disco dance che non è troppo dance in tutti i suoi passaggi.
Il duo francese per confezionare le 13 tracce si è avvalso di Rodgers degli Chic, della collaborazione di Julian Casablancas degli Strokes sul prossimo singolo Instant Crush, del produttore Todd Edwards per la canzone pop americana “Fragments of Time”. Ma è con il sonoro di un’intervista al leggendario produttore Giorgio Moroder che si sono superati. L’epica traccia Giorgio By Moroder è un gioiello articolato e difficile, spiazzante a volte e divertente, un vero tributo a colui che portò la dance degli anni ‘70 ai massimi livelli.
Pharrell c’è da dire fa un figurone. Il singolo è un naturale matrimonio di stile tra il French Touch e la black music americana senza tempo. Sull’altra collaborazione, Lose Yourself To Dance, il falsetto alla Michael Jackson e il clapping ritroviamo echi di “Off The Wall”, ma anche tanta contemporaneità. Su Beyond e Within i francesi si affacciano anche nel territorio insidioso della ballad mid-tempo, che piacerà a chi non li sopportava quando infarcivano di cori robotici i loro successi degli anni ‘90. Sconfinano anche nell’elettronica aggiornata nella traccia disegnata con Panda Bear che si chiama “Doin’ It Right”. È il gioco della memoria, come suggerisce il titolo, che da sempre affascina i produttori di musica da ballare. Ma qui ci troviamo di fronte alla ri-nascita di una vera band pop globale.
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