Patty Pravo, protagonista per decenni nella musica, dagli anni sessanta a oggi, è una vecchia guardia della canzone. Ha saputo trasformarsi con i tempi, con la capacità di dare un senso, una vibrazione e un’intelligenza a una storia artistica da invidia. I suoi ammiratori invecchiano, la nuova generazione impara ad apprezzarla, i bambini la amano. È l’artista che ha dettato legge nel look, nel suo scegliere canzoni diventate oggetti preziosi negli anni. La sua ultima raccolta, Meravigliosamente Patty, è un Best of in 3 cd, con oltre 40 canzoni tra le più belle della sua carriera. Tra le canzoni del cofanetto, scelte direttamente da Patty, anche un brano inedito in napoletano ’Na canzone, scritto per lei da Paolo Morelli degli Alunni del Sole, e La Luna, scritta da Vasco Rossi, uscita tempo fa solo su iTunes.
La signora Strambelli sarà a Napoli, martedì 21 maggio al Teatro Trianon in Meravigliosamente Patty. Patty
Patty Pravo incontra Napoli tra parole e musica…
«Lo spettacolo inizierà con la proiezione di un video che racconterà la mia carriera. Subito dopo entrerò in scena cantando alcuni dei miei suoi successi contenuti nell’ultimo Best of, e accoglierò sul palco alcuni artisti come I Virtuosi di San Martino, gli Osanna e Diego Moreno (che ha preparato, in lingua spagnola, una versione di Dimmi che non vuoi morire). »
La scelta di partire con il tour da Napoli…
«La scelta è partita da Giorgio Verdelli (n.d.r. direttore artistico del Trianon) ed io non ho esitato, poiché sono molto legata a Napoli. Ho trascorso anche un capodanno in questa città, come lavoratrice dello spettacolo, in cui mi sono divertita come una pazza. Questo non sarà un vero concerto di due ore, sarà uno spettacolo, un concertino.»
Cosa ricorda in particolare di questo suo capodanno napoletano?
«È stato bellissimo. Ero con i Cyan Three, il mio gruppo inglese di allora, eravamo tutti bambini tra i 15 e i 16 anni. Ci trovammo in un posto che, adesso non ricordo il nome, dove ci diedero lo champagne in delle enormi coppe di gelato. Quando stavamo per uscire, ci siamo dovuti rifugiare in un portone poiché dai balconi volavano cose di ogni genere, cessi, di tutto. Eravamo spaventati. Siamo rimasti chiusi per un bel po’ di tempo in questo portone nell’attesa che si tranquillizzasse il tutto.»
Cosa l’affascina di questa città?
«La bellezza soprattutto, poi adoro il napoletano, quindi ho una simpatia. Vengo spessissimo a Ischia, quest’anno presa da diversi impegni, non credo di poter venire. Naturalmente frequentando l’isola ho diversi amici anche qui a Napoli.»
In questo best c’è anche ‘Na canzone, la presenterà anche qui Napoli?
« Ho cantato in arabo, in inglese, in cinese, in francese e mi ha fatto molto piacere cantare anche in napoletano poiché credo che sia una lingua a tutti gli effetti. Purtroppo non c’è tempo per mettere in piedi lo splendido pezzo di Paolo Morelli.»
C’è un autore napoletano che le piace particolarmente?
«Devo dire che non sono molta informata su questo. In occasione di questa mia scappata qui, sarà il buon Giorgio Verdelli ad illuminarmi.»
In passato girava voce di un album napoletano realizzato da lei. Come mai non è mai uscito?
«Non è stato mai annunciato, ma a dire il vero mi farebbe piacere, magari collaborando con artisti partenopei.»
Qual è il segreto della sua carica, voglia di fare. Dove trova tutta questa energia?
«Ho fatto il patto con il diavolo. Patty Pattini. Ho fatto un patto con me stessa.»
A quando un tuo album di inediti?
«Tra ottobre e novembre, ci sto lavorando. Mi piacerebbe che Edoardo Bennato scrivesse un brano per me.»
È stata dura la scelta delle canzoni del suo Meravigliosamente Patty?
«Alcune cose le ho eliminate, poiché erano uscite già in diverse compilation. Se fosse stato per me, al posto di 46, ne avrei scelte ottanta, ma avrei esagerato. Forse farò un altro cofanetto. Però, devo dire che ho trovato molto attuale e divertente il mio percorso, diverso sotto varie sfaccettature. All’interno ho inserito “Miss Italia”, che mi fu censurata nel 1978, un testo molto attuale, una cartolina perfetta di com’è l’Italia oggi.»
È sempre stata alla ricerca di diversi generi? Ma quale musicalità sente più vicina?
«Dal blues passo al rock. Io sono una rockettara non posso negarlo. Sono passata per vari generi con passione. Ho cominciato con il beat, il pop, ho fatto la grande canzone francese, sono tornata al pop, poi ho fatto rock, adesso spero di fare bene tutte queste cose.»
Com’è riuscita a superare il panico da palcoscenico, chi le ha dato la forza?
«Ho avuto una grande forza di volontà, amici che mi sono stati vicino. Anche sotto casa venivano molti ragazzi a sostenermi.»
Annunciato un tour di quasi tre anni…
«Il tour partirà ufficialmente iI 9 giugno da Milano e proseguirà per tutta l’estate. Prima di Milano, però, farò delle ospitate in alcuni festival. A settembre sarò negli Stati Uniti, a New York, Miami, poi alle Cascate del Niagara e si allungherà in Sud America, seguirà in Spagna, in Francia, sarà un tour abbastanza impegnativo, poi tornerò e cambierò totalmente la scaletta.»