Si è tenuta agli studi Rai di Napoli la conferenza stampa per la presentazione della settima edizione del programma di Raiuno “Reazione a Catena”. A raccontarci delle novità e delle conferme del preserale estivo più famoso della tv è stato lo stesso conduttore Pino Insegno, insieme agli autori del programma Tonino Quinti, Stefano Santucci e Francesco Ricchi.
“Reazione a Catena” tornerà lunedì 27 maggio 2013 su Rai 1 alle 18.50. All’attivo il programma vanta ben 406 puntate e uno share che l’anno scorso ha raggiunto il 30% di ascolti.
Agli studi Rai di Napoli non si va in vacanza: ogni giorno fino alla fine di agosto verranno registrate tre puntate del format estivo che sarà in palinsesto fino al 28 settembre 2013.
«Non sono molte le differenze con l’edizione scorsa – spiega Insegno – Il gioco ha funzionato fin dalla prima stagione, io personalmente sono alla quarta collaborazione e quello che abbiamo notato fin da subito è che al pubblico piaceva il prodotto così com’era. Inutile apportare modifiche quando non servono. Certo col tempo abbiamo ridotto la banalità: siamo andati avanti cercando sempre di capire quale fosse la giusta chiave per ogni gioco.»
Il conduttore romano afferma inoltre quanto si sia trovato bene a lavorare in una città come Napoli: «Siamo tutti un po’ come una grande famiglia. Si sono istaurati tra noi legami importanti, che però non esulano dalla professionalità. Ciò che ci contraddistingue è la voglia di lavorare nel migliore dei modi, senza smettere di divertirci. Registrando quotidianamente tre puntate, la giornata diventa comunque pesante: bisogna quantizzare bene i tempi.
Noi in quattro anni di collaborazione siamo diventati un team forte ed efficiente, che però allo stesso tempo trova anche momenti per divertirsi.»
Quando chiediamo a Insegno cosa lui pensi del programma in toto, ci risponde semplicemente: «Credo di condurre un format televisivo drammaturgicamente perfetto, soprattutto grazie allo zelo degli autori che sono in grado sempre di reinventarsi. Durante la gara, ci sono momenti in cui possono scherzare e altri in cui devo smettere di farlo. Ciò che però continua sempre è il gioco.
Io credo che il nostro divertimento si percepisca, così come si avverte la passione e la voglia di fare di ognuno di noi.»
«“Reazione a catena” non è però solo una trasmissione televisiva– Continua il presentatore – Bensì un ottimo programma radiofonico: è un gioco-racconto che gli spettatori potrebbero benissimo sentire e non vedere. Inoltre sono convinto che piaccia tanto perché non è una banale trasmissione, ma una vera e propria competizione sulle parole. Il pubblico che riusciamo ad avvicinare è molto vasto: tutti amano giocare con le parole, mettersi in discussione. E’ un onore per tutti noi utilizzare l’italiano come lingua popolare e come strumento veicolare per entrare nelle case degli italiani.»