“Teatratlantide” è una rassegna teatrale che nasce dalla volontà di portare avanti un discorso di collaborazione tra le compagnie (mettendosi a disposizione gli uni con gli altri) e tra queste e gli spazi ospiti. Per Roma si è scelto location non per forza “teatrali”. L’urgenza è quella di trovare spazi per portare il teatro a più tipologie di persone, quindi uscire dai teatri standard e trovare spazi che si possono comunque declinare ad utilizzi teatrali e performativi. La Locanda Atlantide (spazio storico, sito nel quartiere San Lorenzo, dove son passati tantissimi gruppi musicali, famosi e non) si presta molto al gioco, con un pubblico vario e uno spazio che oltre al palco offre altre possibilità per potersi presentare al pubblico come lo spazio in cui verrà fatto poatumi: un angoletto accanto al bancone del bar con una scalinata di fronte che viene adibita a platea.
La curatrice dell’evento, Areta Gambaro dice: «Teatratlantide é una rassegna di differenti spettacoli, nata dall’urgenza di esserci piuttosto che no e anche esserci in luoghi non teatrali. Troppo spesso le compagnie si ritrovano a mettere in scena il proprio spettacolo per non più di una settimana e alle volte per un solo giorno. Il proposito non nuovo, ma sempre valido, é quindi quello di fare ruotare gli spettacoli. Una piccola tournée all’interno di una città e successivamente anche fuori, nelle regioni d’ Italia rendendo sempre più elastica l’idea di spettacolo. Adattandosi perciò non solo singolarmente ma come gruppo di artisti all’urgenza del luogo, alla situazione che si accetta di sfidare. Sono un’artista multimediale. Partendo dall’essere musicista sulla carta e avendo a che fare con un eclettismo presente e costante, ho sintetizzato diverse espressioni d’arte in una, con l’obiettivo a me sconosciuto di creare reinventando l’inventato».
Nella rassegna vedrà andare in scena quattro gruppi con quattro spettacoli.
La rassegna si è aperta l’11 giugno con lo spettacolo “Duetto – Ho chiuso gli occhi e ho mangiato” di Antonio Moresco (Spettacolo finalista al premio Dante Cappelletti 2012); adattamento, regia e interpretazione di Chiara Condrò, Elisa Turco Liveri.
La seconda data (il 18 giugno) presenta un suo spettacolo la compagnia OlivieriRavelli_teatro con “S’ignora“, drammaturgia di Fabio M. Franceschelli con Francesca La Scala per la regia di Francesca Guercio.
Martedì 25 invece ci sono due spettacoli: “Postunmi – tra le avventure di Pinocchio” di e con Manuela Schiano, suono e musiche originali di Luca Capozzi, operatore alla consolle Federico Iavicoli. (durata 20′)
Manuela Schiano dice: «La stanza di Pinocchio è la scena. Tutto si svolge come fosse un gioco che il burattino dirige tutto da sé. Tenta di raccontare le sue disavventure, mentre si capisce bene che nell’affastellamento del discorso, la sua intenzione è fare in modo di non essere richiamato da suo padre e dal Grillo-parlante. Ne consegue la sua avventura linguistica apparentemente priva di nessi logici. Ma Pinocchio una sua logica ce la mette: il gioco. Così non vedo miglior motivo per portare “Le avventure di Pinocchio” in scena se non quello del mettere il teatro in gioco». Fu il mio primo spettacolo da attore/regista, debuttò a spazio libero nel 2009, per il 35° anniversario del teatro, nella piccola rassegna “Poker d’assi” organizzata da Vittorio Lucariello (padre storico dell’avanguardia teatrale partenopea dagli anni ’70 ad oggi).
“The Milky Way” tratto da scritti fantascientifici di fredric brown, robert sheckley, philip k. dick, francesco verso di e con Katiuscia Magliarisi e Chiara Condrò, Simone De Filippis per theremin e chitarre (durata 40′) l’orario d’inizio è sempre alle 22:00.
La scelta di portare il testo collodiano in scena era insita nel fatto che pinocchio stesso è un attore. D’altronde i personaggi che affascinano di più gli attori/registi come me sono proprio quelli che sono già in sé degli attori/registi (vedi Amleto, Riccardo III, Mercuzio, Giannetto de La Cena delle Beffe e tanti altri…). Dunque trovare l’attore nel personaggio (come diceva un grande del teatro del ‘900).