Puntuale e sempre atteso dal pubblico del Silvano Toti Globe Theatre, dal 13 al 25 agosto torna per il settimo anno consecutivo il Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate per la regia di Riccardo Cavallo. L’opera è stata scritta in occasione di un matrimonio e rappresenta, come una scatola cinese, un mondo stregato in cui dominano il capriccio e il dispotismo. Linguaggi diversi che si intrecciano: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, in cui la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso raffinato. Una rappresentazione che ci racconta il tempo breve della felicità con un sottofondo sottile di malinconia.
Il Silvano Toti Globe Theatre è nato grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti, per una geniale intuizione di Gigi Proietti.
La stagione 2013 è promossa da Roma Capitale con la produzione di Politeama srl, organizzazione e comunicazione di Zètema Progetto Cultura e il supporto di G.V. sas.
La sua realizzazione è possibile grazie al contributo della Banche Tesoriere di Roma Capitale (BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena) e a quello di Green Network Luce & Gas, uno dei principali operatori nel mercato dell’energia che celebra anch’esso il proprio decennale. Inoltre, in occasione del decennale, la Fondazione Silvano Toti ha rinnovato interamente la segnaletica interna ed esterna, secondo un sistema coordinato e coerente che rappresenta l’identità unitaria del teatro e che ne migliora ulteriormente la riconoscibilità e la fruibilità. Tale sistema è stato studiato nel rispetto del contesto in cui vive e delle linee guida utilizzate per la realizzazione del teatro.
E nel verde interno accanto al teatro, il Globar sarà un punto ristoro – affidato a Spazio Novecento – dove aspettare in relax l’inizio dello spettacolo.
Note di regia
La notte di mezz’estate è una notte magica e il titolo ne svela immediatamente l’atmosfera onirica, irreale anche se, come viene precisato, la notte in cui si svolge gran parte dell’azione è quella del calendimaggio, la celebrazione del risveglio della natura in primavera e non in estate. E’ comunque l’augurio di un risveglio gioioso. Ma è davvero così? Tre mondi si contrappongono: il mondo della realtà (quello di Teseo, Ippolita e della corte), il mondo della realtà teatrale (gli artigiani che si preparano alla rappresentazione) e il mondo della fantasia (quello degli spiriti, delle ombre). Ma i sogni alle volte possono trasformarsi in incubi: il dissidio fra Oberon e Titania che rivela a un certo punto un terribile sconvolgimento nel corso stesso delle stagioni, il rapporto tra Teseo e Ippolita, il conquistatore e la sua preda, la brutalità di certi insulti che gli amanti si scambiano sotto l’influsso delle magie di Puck.
“Sogno di una notte di mezza estate”, scritta in occasione di un matrimonio, è come una serie di scatole cinesi. All’esterno dell’opera ci sono la sposa, lo sposo e il pubblico, all’interno le coppie, Teseo e Ippolita, Titania e Oberon e i quattro innamorati e nell’opera dentro l’opera, i teatranti, la vicenda di Piramo e Tisbe. In questo mondo stregato domina il capriccio, il dispotismo di Oberon che attraverso Puck gioca con i mortali e con Titania, per imporre il suo dominio. Si compie quindi su Titania quella violenza che Teseo compie su Ippolita e che Egeo vorrebbe compiere sulla figlia costringendola a un matrimonio che respinge. Si noti la sequenza degli scambi fra gli amanti. Si inizia con Ermia che ama Lisandro e con Elena che ama Demetrio, ma quest’ultimo con l’appoggio di Egeo, padre di lei, vuole invece conquistare Ermia. Si passa, attraverso l’intervento “magico” di Puck, al folle girotondo in cui Ermia insegue Lisandro, Lisandro Elena, Elena Demetrio e Demetrio Ermia. E non è finita. Perché Ermia, alla quale dapprincipio aspiravano entrambi i giovani, sarà abbandonata da tutti e due, innamorati ora di Elena, e solo nel quarto atto dopo un nuovo intervento di Puck, si avrà la conclusione in cui gli amanti formeranno davvero due coppie.
La grandezza di Shakespeare sta nell’aver saputo coinvolgere tre mondi diversi, ciascuno con un suo distinto linguaggio: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, nel quale la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso aulico.
Il mondo è folle e folle è l’amore. In questa grande follia della natura, l’attimo di felicità è breve. Un richiamo alla malinconia che accompagna tutta la vicenda.
Riccardo Cavallo
Interpreti
Nick, Bottom GEROLAMO ALCHIERI
Titania, Regina delle fate CLAUDIA BALBONI
Elena FEDERICA BERN
Demetrio SEBASTIANO COLLA
Ippolita, Regina delle Amazzoni FRANCESCA DE BERARDIS
Snug ROBERTO DELLA CASA
Teseo, Duca d’Atene NICOLA D’ERAMO
Lisandro, Innamorato di Ermia DANIELE GRASSETTI
Puck FABIO GROSSI
Ermia VALENTINA MARZIALI
Tom, Snaout CLAUDIO PALLOTTINI
Fairy ANDREA PIROLLI
Maestro di cerimonie RAFFAELE PROIETTI
Oberon, Re degli Elfi CARLO RAGONE
Egeo, Padre di Ermia ALESSIO SARDELLI
Peter Quince MARCO SIMEOLI
Francis, Flut ROBERTO STOCCHI
Costumi
Manola Romagnoli
Scene
Silvia Caringi e Omar Toni
Assistenti alla regia
Annalisa Biancofiore ed Elisa Pavolini
Disegno Luci
Umile Vainieri
Progetto fonico
Franco Patimo