«Non mi sono certo posta il problema di diventare una Principessa, ma, piuttosto, quello di interpretare il film di Diana . Perché, lo confesso, ho avuto molti dubbi anche morali prima di firmare il contratto. Non è la prima volta che indosso i panni di un personaggio reale, ma la partita ora è diversa. Perché ho dovuto rendere l’umanità e l’estremo bisogno di amore di una donna che, contro il suo stesso volere, è diventata una icona sempre da discutere». Questo quanto affermato da Naomi Watts, la protagonista di Diana, film che uscirà negli Stati Uniti e in Gran Bretagna a settembre, mentre in Italia dobbiamo aspettare verso l’inizio di ottobre.
Il film non vuole essere una biografia, ma il viaggio interiore e psicologico di una donna. Lo sceneggiatore Stephen Jeffreys ha compiuto un accuratissimo studio per capire come si era formato il carattere di quella che era diventata e sempre sarebbe rimasta la Principessa di Galles, ma che sempre aveva conservato dentro di sé la freschezza della timida ragazza che voleva diventare una musicista o una ballerina classica.
Nel film parte fondamentale assorbe il rapporto di Diana con i suoi due figli per i quali la donna ha sempre aggirato qualsiasi dovere istituzionale. Per William e Harry ha tentato di vivere una esistenza normale, una quotidianità serena e affettuosa.