Debutta giovedi 5 settembre alle ore 21, nel Complesso di San Domenico Maggiore, “La signorina Else”, piece teatrale diretta da Giuseppe Sollazzo, tratta dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler. Protagonista è la giovane attrice partenopea Roberta Cacace.
“La signorina Else”, che sarà in scena fino a sabato 7 settembre nell’ambito di “Estate a Napoli”, è un’opera di straordinaria attualità che pone al centro della storia il corpo di una diciannovenne che il padre – a due passi dalla galera – offre ad un suo danaroso amico, in cambio di trentamila fiorini che possono salvarlo dalla vergogna e dalla prigione.
Nell’Austria del primo dopoguerra la giovane figlia di un avvocato famoso, Else, si trova in vacanza con la zia in una località delle Dolomiti. Una sera le viene racapitata una lettera della madre in cui le si annuncia la catastrofe finanziaria che sta per abbattersi sulla famiglia, disastro provocato dal reiterato vizio paterno del gioco in borsa: senza troppi giri di parole la madre vorrebbe che Else chiedesse un prestito ad un ricco amico di famiglia, Dorsday, che alloggia nello stesso hotel. Else è costretta dunque a superare l’orgoglio e a domandare i soldi all’uomo che, inaspettatamente, pur accondiscendendo, pone una condizione: poterla vedere nuda, per qualche minuto. Indignata, ferita, oppressa da nuove richieste da parte della madre, Else sceglie un personalissimo modo di ribellarsi a questa situazione, e una sera si spoglia davanti a tutti gli ospiti dell’albergo riuniti nella hall. Sviene e, fuori di sé, una volta riportata in camera e rinvenuta, beve di nascosto una grande quantità di sonnifero dandosi la morte.
In questo testo del 1924, quindi, si ritrovano temi, come quelli della compravendita del corpo femminile, che hanno attraversato la vicenda sociale e politica italiana degli ultimi anni. La donna, il corpo come merce, il sesso come moneta che tutto compra, l’ansia di successo, la voglia di avere tutto e subito. In questo racconto di Arthur Schnitzler c’è tutto il mondo di oggi.