Il Teatro Argentina apre la stagione con lo spettacolo “La Festa” ad ingresso libero (dal13 settembre 2013 ore 21,00. Ideazione e regia Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito
drammaturgia Valentina Esposito). Ecco la trama: siamo ai primi Novecento; nelle cucine di un grande transatlantico in rotta verso le Americhe, si svolge una vicenda d’amore paterno, filiale, una storia di nostalgia e rimpianto tra passato e presente. L’immensa nave, addobbata a festa, ripercorre il viaggio inaugurale di diciotto anni prima. Tanti anni dopo, invecchiati, quasi “reclusi”, i cuochi di bordo attendono ansiosi che la giovane Miriam ricompaia nelle loro vite. Miriam a sei anni lascia la nave per affrontare la vita a terra, la scuola, l’adolescenza, l’esperienza del mondo “normale”, lasciando dietro di sé l’affetto di altrettanti padri quanti erano i cuochi della nave. Miriam, tornata sulla nave per festeggiare il proprio diciottesimo compleanno, si ricorderà di quei cuochi ragazzi divenuti ormai maturi chef, che però non sono mai davvero riusciti a salire le scale che dalle cucine sottocoperta conducono ai grandi saloni delle feste di prima classe. Nelle cucine del transatlantico si vive la frenetica laboriosa attesa di un ritorno che restituisca un attimo di gioia dopo i lunghi anni della solitudine affettiva. Ma Miriam non si fa viva. I piatti che le vengono espressamente preparati ed inviati in cabina, ritornano intatti alle cucine. Fra i saloni e i ballatoi, inservienti riportano voci inquiete. Forse Miriam è triste, forse è vittima di un dispiacere a tutti sconosciuto. La pièce prova a scandagliare l’anima di uomini che dalla loro reclusione si commuovono al pensiero degli affetti lontani, dei figli distanti, degli amori perduti. Per la prima volta, al cast dei detenuti-attori di Rebibbia N.C., si affiancano venti giovani allievi attori. Insieme rendono possibile la ricostruzione emotiva di una vicenda sospesa tra il passato e il presente, tra l’ingenua gioventù e la dura maturità, tra la vita libera e la vita reclusa nel ventre del leviatano, la grande nave che non approda mai. I detenuti attori di Rebibbia varcano le soglie del Carcere per debuttare nel più prestigioso Teatro Romano, con la Compagnia del Reparto G8 del Carcere di Rebibbia N.C. e con venti giovani allievi attori. Fabio Albanese, Massimo Alletta, Giuseppe Borzacchiello, Jacopo Cinque, Patrick Cosma, Sandro Dari, Marco Dell’Unto, Cristiano Demurtas, Vincenzo Di Letizia, Alessandro Di Murro, Massimo Di Stefano, Giovanni D’Ursi, Alessio Esposito, Andrea Ferrara, Roberto Fiorini, Roberto Fois, Alessandro Forcinelli,Maria Gentiloni Silveri, Filippo Giuffrida,Toma Jovanovic, Giorgio Latini, Stefano Laurenti, Marta Maggio, Tommaso Marsella, Pamela Massi, Giulia Modica, Alfio Maria Motta, Romolo Napolitano, Elena Oliva, Fabrizio Orlando, Ruggero Palmiotto, Laura Pannia, Ciro Pauciullo, Teresa Pauciullo, Elisabetta Petronio,Giancarlo Porcacchia, Massimo Ramoni, Lida Ricci, Margherita Tiesi, Mohammed Tifas, Mark Tosi, Giuseppe Valerio e con l’amichevole partecipazione di Alberto Di Stasio nel ruolo dell’Armatore. Scenografia Enzo Grossi, luci Valerio Peroni e Cosimo Marasciulo, foto di scena Livia Cannella
costumi Paola Pischedda, tecnico del suono Gino De Dominicis, direzione artistica Laura Andreini Salerno.
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