Sofia Coppola arriva in Italia con il suo Bling Ring, un film che parla dell’adolescenza, del culto delle celebrities e dell’ossessione per la moda.
Distribuito dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, il film arriverà nelle nostre sale il 26 settembre in 300 copie.
Presentato nella sezione Un Certain regard dello scorso Festival di Cannes, Bling Ring racconta la vera storia di una gang di teenager che fra il 2008 e il 2009 si introdusse furtivamente nelle ville di divi del calibro di Orlando Bloom, Lindsay Lohan e Paris Hilton rubando borse, vestiti, gioielli.
L’ispirazione di realizzare il film è nata leggendo un articolo di Nancy Jo Sales intitolato The Suspects Wore Laboutins (“I sospetti indossavano Laboutins”) e pubblicato da Vanity Fair.
«Quando ho letto l’articolo – sostiene Coppopla, la prima donna americana ad aver ottenuto la nomination all’Oscar come miglior regista – sono rimasta sconcertata dall’ossessione, tipicamente adolescenziale, per il mondo delle star. Avevo vissuto per 2 anni a Parigi e non avevo idea che nel frattempo, negli Stati Uniti, la cultura pop fosse esplosa a tal punto. Non so se le istituzioni stiano facendo qualcosa a riguardo, io attraverso questo film, ho cercato di sensibilizzare la nostra opinione pubblica».
Inoltre ha deciso di mantenere un certo distacco con la vicenda narrata, decidendo di cambiare i nomi dei personaggi:«Se avessi chiamato i ragazzi con i loro veri nomi, in qualche modo li avrei resi delle celebrità, li averi trasformai in eroi. Il mio non doveva essere un documentario, ma un film, un film libero in cui poter anche cambiare un po’ i fatti. Non ho nemmeno voluto conoscere i membri della Bling Ring, ho incontrato solo il ragazzo, che mi ha detto che la sceneggiatura era molto accurata e che la recitazione andava benissimo».