È un disco pieno di canzoni fresche e in maggioranza al passo con i tempi quello di Gianni Morandi che esce questa settimana con Bisogna Vivere. Dentro ci sono 10 tracce completamente nuove (nella deluxe edition anche un dvd documentario) che lo rimettono inevitabilmente in gioco.
Il cantante emiliano, ormai simbolo dell’ottimismo italiano con il suo famigerato motto “Stiamo Uniti” ha qualcosa però da aggiungere: «Avendo interpretato più di 600 canzoni ho affrontato la nuova avventura con molta emozione e voglia di scoprire. L’ho pensata come prosecuzione ideale del mio motto, anche se oggi davvero bisogna vivere, vuoi per necessità, vuoi per superare tutto e guardare al futuro, a quello dei nostri figli. Certo non siamo sempre felici ma se anche i politici si mettono a litigare proprio ora…»
Una stoccata inaspettata al governo Morandi la fa alla presentazione del disco, però si concentra maggiormente su quello per lui vuol dire tornare a incidere inediti (dopo una pausa di 7 anni e tanta tv):
«Pur avendo una storia, lavoro come ricominciando da capo. Ho amato quello che ha fatto l’autore Pacifico per me, infatti l’ho utilizzata come title track del disco, anche se adesso so che anche lui ha un nuovo album e forse si rammarica di non averla cantata lui quella canzone. Poi tramite la mia pagina Facebook ho reclutato nuovi autori, come Gianluca Taddia». Morandi su Facebook? «Sì a me piace se usato bene perché ti offre la possibilità di essere in contatto. Vado da Jovanotti, subito metto la foto e a volte anche le agenzie riprendono quello che faccio. Mi ha dato la possibilità di scegliere nuove canzoni, tra oltre 350 ricevute dopo un mio invito … Con il computer e una base chiunque può comporre, ma scrivere belle canzoni è sempre molto difficile. Questa è bellissima». Il pezzo si chiama Bellemilia ed è ispirato dal terremoto che sconvolse questa regione. Nel brano, Morandi canta insieme al “Coro Giovani” della parrocchia di Poggio Renatico (FE) che da un sapore ancora più vero e più reale alla canzone. È una di quelle canzoni che sentiremo sicuramente durante lo show che andrà in onda in diretta dall’Arena di Verona il 7 e 8 ottobre prossimi su Canale 5. Il manager Gianmarco Mazzi lo aveva trasformato in campione di ascolto l’anno scorso con Adriano Celentano e ora si punta a ripetere. «Hanno già venduto 25mila biglietti da 3 mesi» dice Morandi che non nasconde di sentire la pressione delle aspettative «come se stessi debuttando».
Il singolo che annuncia il disco, Solo Insieme Saremo Felici, ha lo stesso respiro della gradevole L’amore è un gioco di Dolcenera di qualche anno fa. E già questo effetto la dice lunga sull’appeal transgenerazione del disco. «Per me – spiega – ci sono tante prime volte. È la prima volta che canto in dialetto in Bellemilia, la prima volta che porterò su un palco un coro e farò un concerto con un’orchestra completa. L’appuntamento dell’Arena mi mette molto entusiasmo ma anche voglia di prepararmi bene. Ho invitato un sacco di gente». Per ora si sa che arriverà nientemeno che Cher (casa discografica diversa, ma disco in uscita anche per lei) e quasi certamente Rita Pavone: «Abbiamo iniziato assieme, eravamo i minorenni della musica italiana, poi lei almeno in una prima fase mi superò. Ma oggi sono convinto che lei abbia voglia di esibirsi in pubblico dopo 9 anni, ha anche un disco di canzoni in inglese da lanciare. Spero di convincerla». Con Fiorello la collaborazione sembra invece più difficoltosa: «Ogni volta che lo invito mi dice ma sono già venuto lì e lì. E allora poi mi rilancia: vieni tu all’Edicola. Che devo dire, andrò all’Edicola». E Celentano, che gli regalò il picco d’ascolto di Sanremo 2012? «Non siamo una coppia fissa, non è detto che bisogna sempre ricambiare le ospitate. Posso dire che lui non ci sarà sicuramente ma la vita è ancora lunga per noi giovani, riusciremo a lavorare assieme ancora».
L’operazione di Bisogna Vivere è per il cantante emiliano anche un’importante ritorno alla semplicità di quello per cui è maggiormente conosciuto, la canzone. Gianluca Grignani che gli ha scritto Prima Che Tutto Finisca dice di essersi cimentato a creare una canzone per Morandi però «dal suo punto di vista». Piero Alloisio, un altro autore presente nel disco, lo indica come «non solo la storia della musica italiana, ma la storia d’Italia». Per riappropriarsi del suo ruolo, Morandi ha voluto sperimentare anche con la copertina: «L’ho realizzata dopo aver visto uno scatto di un ciabattino su una montagna di scarpe. Io ho voluto una montagna di chitarre».