Ha fatto un bel disco maturo a soli due anni dall’esordio di Vivo Sospesa, il suo primo album che seguiva la vittoria di X Factor 4. Nathalie, cantautrice romana dalla lunga ed ecclettica gavetta, torna con Anima di Vento e dopo una serie di presentazioni in-store, annuncia per il 29 Novembre un concerto-evento presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. A Milano invece suonerà il 17 novembre ai Magazzini Generali. L’abbiamo incontrata alla vigilia della partenza in tour.
È il primo disco dove convivono pacificamente le tue due anime, pop e rock, come le hai “combinate”?
«Non c’è stata difficoltà per la convivenza dei due aspetti, perché erano già presenti in me. Mi spiace se risulta spiazzante, ma già il fatto di aver messo due canzoni così diverse all’inizio della tracklist è un’indicazione. Come Polvere e Parole Forti sono davvero diverse.»
Che reazioni ti aspetti?
«La mia musica resta molto naturale, con la mia band ogni tanto facciamo delle improvvisazioni, Parole Forti è nata come chitarra e voce. L’importante è riuscite a raggiungere quell’intenzione comunicativa che è alla base del mio lavoro.»
La tua vocalità ti ha portato fortuna in tv, cosa ti aspetti ora?
«Non ho fatto un lavoro tecnico per questo disco, non mi interessava. Ci sono dei brani che sono nati in maniera più riflessiva che ho dovuto solo limare per incidere. Difficile razionalizzare i processi creativi e le ambizioni, sono sicura che ora ho il senso di identità più forte di quando ho fatto il talent. So che sono in un momento felice, sono totalmente dentro questo progetto. In ogni fase di una qualsiasi vita professionale ci sono sempre persone che provano a inquadrarti, non ho avuto mai il problema di scegliere quello che è giusto per me, semplicemente perché se faccio qualcosa in cui non credo pienamente arrivo a starci male. È come una canzone stonata.»
Hai duettato con Franco Battiato, hai ascoltato i suoi consigli?
«Certo, mi sono riaccordata su quello che mi serviva in questo progetto, ma non vuol dire che non ascolto. L’ispirazione, l’integrità artistica che mi trasmette Battiato è grande. Accetto gli interventi giusti infatti L’Essenza, il brano che lo vede protagonista è stata la canzone con la più lunga gestazione della mia carriera. Lui è autorevole, ha ascoltato molti brani e ha scelto quello facendomi una telefonata molto carina. Mi ha pure suggerito un “seguito con gli archi” e quando l’abbiamo registrata come suggeriva lui, ci siamo accorti che era la cosa migliore da fare. Mi ha dato anche dritte su Anima di Vento.»
Poi c’è Toni Childs in La Verità. Come è nata la collaborazione?
«Con il mio produttore Francesco Tosoni scriviamo sempre al piano o alla chitarra. Quando compongo mi immagino tutto, e in quel pezzo volevo ci fosse una voce narrante anglofona. Lei ha accettato e mi sono davvero stupita. Ha una voce molto evocativa, mi fa pensare alla Madre, alla Terra, una cosa atavica. Ha accettato anche di scrivere il testo da lei cantato in inglese pur non conoscendomi.»
Con Raf invece il sodalizio va avanti da un po’.
«Sì, lui compare nl singolo Sogno d’Estate, ho cantato con lui e Frankie Hi Energy la canzone Numeri qualche anno fa. È bello duettare con personaggi italiani di quel calibro, anche perché l’italiano ha un’espressione poetica che mi fa sentire liberata.»
C’è qualche riferimento autobiografico nei tuoi testi?
«In Playing With your Dolls c’è una sensazione forte di cinismo ed è il sunto di un’esperienza negativa di cui faccio fatica a parlare. È ovviamente un riferimento alla bambola come pupazzo utilizzato per altrui piacere. È un modo per esorcizzare l’esperienza, credo.»
Dopo la data all’Auditorium di Roma partirà un tour, come sarà?
«Mi sono decisa a voler trasmettere dal vivo l’unione del mio disco d’esordio e quello attuale, quindi anche la band e l’orchestrazione dei pezzi sarà molto varia. Non vedo l’ora.»