“Io farò sognare il mondo con la musica”, queste la parole che anni fa Elisa aveva scritto su un quaderno, questo il desiderio che la cantante di Monfalcone è riuscita a realizzare ancora una volta.
Dopo 16 anni di carriera e 7 album in studio, è uscito ieri, 15 ottobre 2013, “L’anima vola”: il suo primo lavoro completamente in italiano.
E’ dai tempi di “Labyrinth” che Elisa non sbaglia un solo accordo, ma questa volta è riuscita a superare se stessa e tutti i limiti che si era autoimposta continuando a “nascondersi” dietro l’ermetismo dei suoi criptici versi scritti in inglese.
In queste 11 tracce, infatti, non troviamo solo una nuova lingua, ma abbiamo finalmente modo di conoscere una parte a noi sconosciuta della sua vita. Elisa stessa vola… si racconta in ogni singola parola tanto da far diventare il disco un viaggio – rivelazione attraverso i luoghi della sua anima.
E il cammino inizia “Lontano da qui” per continuare poi nel riempire una “Pagina bianca” dove si va alla ricerca di qualche meta, con la voglia di tornare a casa. Prosegue negli abissi e quasi fa perdere l’ascoltatore in un “Maledetto Labirinto”, ma solo perché è l’unica strada per “Scoprire la felicità”.
Meravigliose tutte le collaborazioni dell’album: conoscevamo “Ancora qui” del maestro Morricone, ma ascoltarla insieme al resto dell’album fa un altro effetto. Toccante Il brano donatole da Luciano Ligabue “A modo tuo”. Elisa lo canta in una maniera così dolce che cercare di spiegarlo a parole sarebbe riduttivo. Posso dire però che l’amore di una mamma compie veri e propri miracoli. Ancora, troviamo finalmente il duetto con Tiziano Ferro: l’intrecciarsi delle loro voci regala veramente frammenti di felicità. Nell’ultimo brano dell’album “Ecco che”, ritroviamo Giuliano Sangiorgi: ascoltandolo viene spontaneo pensare che solo queste potevano essere le giuste parole per chiudere l’album.
Insomma, “L’anima vola” non è semplicemente un cd uscito a tre anni di distanza dalla sua ultima pubblicazione, ma è un atto di estremo coraggio. Cercare di aggiungere dell’altro a questo lavoro è impossibile: Elisa ha pensato e pesato bene ogni singola parola di ogni brano e io sto cercando di fare lo stesso. Il poeta statunitense Robert Frost una volta scrisse: “Due strade divergevano in un bosco: io scelsi quella meno battuta e questo ha fatto la differenza.” Ecco, forse solo questa frase incarna alla perfezione il significato, lo stupore e la meraviglia contenuti magistralmente nel lavoro di Elisa.