Vuotociclo è una mostra collettiva di videoarte, fotografia, pittura, arte contemporanea ideata da Agata Chiusano e nata dal Laboratorio di Videoarte dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, arrivata alla sua terza edizione.
Vuotociclo persegue l’intento di creare una comunicazione e una collaborazione tra arte e società, tra artisti e studiosi. Il Comune di Napoli, riconoscendo il valore dell’iniziativa, ha fornito i prestigiosi spazi espositivi di Castel dell’Ovo e del PAN per l’allestimento della mostra. Il tema di quest’anno è Sankta Sango, il sangue appunto, in tutte le sue manifestazioni artistiche e sarà in mostra fino al 15 novembre. Questa terza edizione è piuttosto da dimenticare con opere poco adatte ad una manifestazione importante, poco mature e decisamente prive di una qualche connotazione estetica e sociale.
Nel marasma di lavori allestiti in modo non eccelso e con personale che pensa a fumare (all’interno) e a chiudere prima che cominci la partita, spicca il lavoro di Dean Bennici con le sue fotografie ad infrarossi (al Pan) e la Sala Onirico al Castel dell’Ovo in cui troviamo cinque interessanti lavori: Rifiuti il reale di Walter Santoni; Senza Botulino, un ritratto di vecchia con carboncino di Roberto Maiorca; Pantomima di Ofelia di Andrea Saltini; Senza Nome, un’incisone di Boris Squarcio; Edipo vs Narciso (la lacerazione) di Silvia Infranco; il bellissimo Telemaco, che vale tutta la mostra, di Alessandro D’Isanto che stupisce con una telo ricamato a mano raffigurante un uomo che prende il sole. Sempre al Castello, sono da segnalare per poetica Io che riposo aspettando il giorno che verrà di Benny Benman, un’istallazione di foglie che prendono forma umana pronta a scomparire al primo soffio di vento e La sindone delle Foglie di Angela Laudato che sottolinea il sacrifico costante a cui è sottoposta la natura per compiacere i capricci dell’umana gente.
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