A leggere i titoli non si direbbe che questa nuova stella del rock britannico, Tom Odell, ha soli 23 anni. “Invecchia con me” (“Grow Old With Me”), “Non si può mentire” (“Can’t Pretend”), “Caduta Inesorabile” (“Long Way Down”). Non c’è traccia insomma di party e sballo nella musica del nuovo alfiere del rock d’oltremanica, quello che sta dividendo (e interessando) pubblico e critica da Londra in su. Ha vinto un Brit dalla critica (che gli altri anni ha premiato Florence and The Machine e Adele, proiettandole nell’Olimpo globale, anche in America). Ha cominciato con Lily Allen. E ha incontrato noi prima della data – per ora unica in Italia – il 19 novembre al Factory di Milano.
È vero che devi molto a Lily Allen?
«Lei veniva a vedermi a Londra in degli show w mi ha chiesto se ero pronto per incidere qualcosa professionalmente perché aveva appena lanciato la sua label. Devo dire che è stata la prima persona di un certo peso che mi ha dato fiducia.»
Lei è un teen-idol, vuoi diventarlo anche tu?
«Se ti riferisci al mio aspetto, non so è in continua evoluzione. Voglio augurarmi una carriera lunga e quindi la mia musica spero sia sempre in mutazione con i tempi.»
Fai un genere molto rock vecchia scuola, che cosa ascolti?
«Mi piacciono gli Arcade Fire, che è la prima band di cui mi sono innamorato. Ascolto Elton John, Tom Waits. Poi mi piace molto anche Anna Calvi, ma anche Schuman e Schubert. Da piccolo ho studiato pianoforte e questi autori romantici mi hanno ispirato molto.»
Quindi hai una formazione classica?
«In verità credo sia stato un errore, perché io sono cresciuto nel West Sussex e tutto quello che volevo era esprimermi con una chitarra e sfogare la ribellione. Invece mi hanno fatto studiare piano e io odiavo tutte le regole, la musica è libertà di espressione non regole imposte. Ma sicuramente mi ha aiutato.»
Cosa ti ha avvicinato al lavoro di musicista?
«Io volevo esswere un autore, era quella la cosa che mi interessava di più. Non mi è mai interessata la celebrità o essere un artista che va su un palco. Io voglio scrivere canzoni che abbiano un senso che arrivino al pubblico, che li faccia commuovere come commuovono me. E se sono fortunato le persone si identificheranno in quello che disco. Io non mi siedo a tavolino e accendo il pc per scrivere. Sono molto autobiografici i miei testi quindi vengono da sensazioni molto oneste.»
Dicci allora come componi le tue canzoni.
«Solitamente ho problemi a dormire e ho un grande quadernone dove annoto le cose. Anche di notte, mi aiuta a rilassarmi e prendere sonno. Sono convinto che il calore e la profondità delle canzoni arriva di pià al pubblico se gli fai vedere come sono nate. Per questo nel libretto del cd ho messo proprio le foto del quadernone e i disegni che ho fatto.»
Il tuo genere è amato da una parte della critica seria, ma sei anche un artista che va a programmi tv mainstream. Come concilii le due cose?
«X Factor è uno dei posti dove credo mi avrebbero scartato se mi fossi presentato da emergente quindi ci vado come ospite. Non credo sia per me andare in tv e cantare cose altrui, lo vedo solo come uno sfoggio del proprio ego. Io sono principalmente autore quindi non era un’opzione fruibile per me andarci prima.»
Il video di Another Love è proprio un mini-film, ti interessa il cinema?
«Ho fatto questa esperienza molto interessante per quel video perché in realtà io ne avevo già girato uno per la stessa canzone. Ma poi un altro regista ha tirato fuori una nuova idea e mi sono subito affidato a lui. Adesso non so più quella canzone di cosa parla ma sicuramente ha vari significati. Penso che dal punto di vista commerciale fare un altro video non sia stato un successo, anzi molti si sono sentiti offesi. Perché per Another Love il regista ha preso in giro la smania di apparire di tutte le persone che fanno reality show e simili.»
Come sarà la trasposizione dal vivo del tuo album?
«Ho una band fantastica che suona con me e che mi aiuta a far passare queste canzoni che scrivo al piano a casa in una dimensione rock live.»
Come ti descriveresti a chi non ti conosce?
«Ciao sono una persona che sa scrivere canzoni. Il mio difetto è non accorgermi di avere difetti.»