Il famoso regista Ferzan Ozpetek incontra Napoli in occasione della presentazione del suo primo romanzo Rosso Istanbul. Un momento di importante rilievo che si è tenuto presso la libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri, accolto con vivace entusiasmo da un’ampia fetta di popolazione napoletana. Ferzan che vanta la regia di film tra cui annoveriamo “Mine Vaganti“, “Le Fate Ignoranti”, “La Finestra Di Fronte”, è stato ospitato da una sala che pullulava di piacevole fermento, una platea di persone che non aspettava altro che sentirlo parlare, perpoter cogliere i suoi messaggi e condividerli; del resto del regista si ama soprattutto questo suo modo di indirizzare il pensiero al rispetto ed alla cura dell’amore; una condotta che emerge in ogni suo film e che è vivamente espressa anche in questo primo libro. La sua presenza è stata moderata da Ida De Martino, speaker radiofonica di radio Kiss Kiss che ha affiancato il regista nel corso dell’intero dialogo in pubblico.
Rosso Istanbul è un romanzo che tocca il tema dell’amore in ogni suo aspetto, un sentimento che si esprime con passione, quest’ultima indicata in tutte le sue forme. Ferzan intreccia nel testo storie di passioni civili e politiche insieme a quella dell’amore nel suo significato naturale di legame di coppia. «Niente è più importante dell’amore», è stato il suo esordio durante l’incontro, dove ha sottolineato sin da subito che il libro pur avendo come riferimento il luogo di origine, ha avuto l’intento di distaccarsi dalla probabilitàdi diventare un lavoro autobiografico. L’attenzione si è posata sul motivo per cui ha voluto menzionare nel titolo l’aggettivo Rosso. «Ho adottato questa scelta perché trovo che l’amore sia un fatto di colori, nel senso che quest’ultimo può esprimere come immaginiamo di dipingere quel determinato tipo di affetto che ci lega ad una persona; poi certo, io sono abituato a scrivere sceneggiature, pertanto se per un verso non ho trovato difficile approcciarmi alla stesura di uno scritto, d’altro canto è avvenuto tutto in modo così istintuale che non so se è stata la strada giusta.»
Ancora ha proseguito: «oltretutto al richiamo del rosso mi ha dato ispirazione mia madre che tempo fa si è innamorata di una persona molto più giovane e da quel momento la seriosità che aveva da sempre caratterizzato la sua personalità, ha lasciato il posto alla bizzarria per abiti e smalti colorati. Ho voluto comunicare l’indicazione del rosso per rappresentare la donna nella sua totalità, in quanto trovo sia la colonna portante dell’intera società».
Più specificamente, si evince come in Ferzan il ruolo della donna nella sua famiglia, abbia un peso di energica rilevanza, giacchè oltre al rapporto di grande intensità che vive ancora attualmente con la madre, anche la nonna ha inciso tanto nella sua predisposizione ad appassionarsi al cinema: «Mia nonna all’età di sei anni mi portò al cinema a vedere Cleopatra che vedeva nel ruolo di prima attrice protagonista, Elizabeth Taylor, e da quel momento in avanti la mia vita è stata un crescendo intorno al grande schermo». Un uomo schivo ma sensibile, un egregio regista, oggi anche uno scrittore pronto a divulgare il suo pensiero per iscritto.