“Clint è un blocco di marmo.Si cala dentro un’armatura e ne abbassa la visiera con uno scatto rugginoso. Precisamante quella visiera è il suo personaggio” Sergio Leone per American Film 1984
Un regista italiano, un tale Sergio Leone, di cui non si celebrerà mai abbastanza la potenza evocativa delle atmosfere dei grandi western, nel lontano 1964, scopre un giovane attore americano e lo apostrofa così: «Mi piace perché ha solo due espressioni,una con il cappello e l’altra senza». Ma chi di noi non ricorda ancora oggi lo sguardo glaciale sotto il cappello da cow boy dell’interprete che dà volto e vita all'”uomo senza nome”? E che nome,uno di quelli che fanno tremare le vene e i polsi al cinema mondiale: Clint Eastwood che il prossimo 31 maggio compirà 90 anni.
Al suo attivo 71 film girati da attore e 41 da regista, il primo nel 1971 dal titolo Brivido nella notte.
Pur ispirandosi nella recitazione ai Fonda e ai Cooper e forse rimpiangendo di non aver seguito regolari corsi all’Actors Studio di New York con il metodo Stanislavskij,non ha mai vinto un Oscar come attore ma ne ha collezionato ben 5 da regista e produttore: 1993 miglior film e migliore regia Gli spietati, 1995 Premio Oscar alla memoria Irving G. Thalberg come produttore creativo, 2005 miglior film e migliore regia Million Dollar Baby.
Alla base del suo successo ci sono il saper giocare con la propria immagine senza eccessi e la bellezza e la profondità delle storie raccontate.
Clint Eastwood si è mantenuto ai margini del divismo imperante di Hollywood che ha sempre stritolato nei suoi meccanismi di produzione il talento degli attori ed anche la loro vita privata. Con il suo metro e novantatrè di altezza egli ha guardato gli altri dall’alto e ha saputo gestire al meglio la sua fama presentandosi sia agli addetti ai lavori che al pubblico con quel tanto di misterioso, di ruvido e di irraggiungibile che ne ha centuplicato il fascino.Inoltre le storie che ha saputo raccontare sono di un certo impatto emotivo ed inducono alla riflessione: Invictus, Gran Torino, Mystic River, I ponti di Madison Country, American sniper…..Le sue regie sono senza orpelli e fronzoli e le immagini scelte e montate sono nette,inequivocabili.
Allora tanto di cappello ad un uomo che ha partecipato anche attivamente alla politica diventando sindaco della cittadina di Carmel.
Ci piace concludere con un pensiero del noto critico cinematografico Giuseppe Turroni: «Clint Eastewood permette al suo cuore di vetro di battere in sintonia con una forma di cinema antico e con una ancora da venire». E scusate se e’ poco per un arzillo novantenne al quale facciamo tanti auguri.